Κυριακή 6 Ιουλίου 2014

L’arte del sedurre

To έβδομο άρθρο της καθηγήτριας μας στο ΕΑΠ κυρίας Ευγενίας Μπιτσάνη  (από μία σειρά άρθρων που αναδημοσιευουμε)  από την ιταλική ιστοσελίδα www.nelfuturo.com.




Non si è morti fin quando si desidera sedurre ed essere sedotti.
Charles Baudelaire

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L’arte della seduzione (dal latino SE DUCERE = condurre a sé, se-ducere e significa letteralmente “portare a sé”, “condurre fuori dal retto cammino”[1]. attirare), sempre esistita sin dai tempi biblici dell’ umanιtà. Basta ricordare Eva che seppe cosi bene sedurre Adamo, da indurlo a compiere l’atto proibito che li privò del paradiso terrestre; Cleopatra la più affascinante regina della storia, fece della sua bellezza un’ arma per raggiungere il potere; Rita Hayworth, che impersonò Gilda, un mito e un simbolo senza tempo.
I meccanismi psicologici della seduzione sono stati schematizzati e collegati a degli archetipi proposti da molti secoli in leggende, romanzi ma anche in opere per il teatro oppure per il cinema. Esistono diversissimi e contrapposti metodi per generare seduzione, ovvero esistono condizioni note tese a creare un più o meno equilibrato scambio di favori di diversa natura, che porta ad un negoziato più o meno consapevole, dichiarato oppure tacito.
Si potrebbe definire autentico vero amore il rapporto tra pari assoluti, forse l’amore narcisistico per la propria immagine mentale, un compromesso tra l’idea di sé stessi proiettata nell’altro sesso (o nel proprio sesso) e la concreta immagine dell’amante che in parte viene falsificata dalla propria infatuazione. Non esiste una persona psicologicamente uguale ad un’altra, e la stessa persona in una diversa situazione può essere sedotta in un altro modo.
Questa variabilità da persona a persona e da situazione a situazione fa supporre in molti che la seduzione non esista in modo consapevole. Pertanto, i meccanismi psicologici sarebbero frutto dell’inconscio e non controllabili, facendo rientrare così il corteggiamento umano tra quelli esistenti nel mondo animale.
Altri, infine, individuano la seduzione come una mera operazione di marketing individuale, dove l’agente è il venditore e la persona intercettata l’acquirente. Un denominatore comune che solitamente si riscontra in tutti coloro che hanno deciso di utilizzare sistemi comportamentali.
Ma la seduzione è un arte o un gioco? E’ solo una caratteristica femminile? E ancora, la seduzione si può imparare?
La storia letteraria di ogni tempo ci narra di seduttori oltre che dl seduttrici irresistibili: da Casanova, Don Giovanni, Rodolfo Valentino a Gabriele D’ Annun­zio, ecc.. Ma quante e quali sono le armi del sedurre?
Le tecniche di seduzione si sono rivelate innumerevoli e diverse, secondo le varie epoche, poiché legate alle regole di vita e di comportamento imposte dal costume e quindi dalla moda.
La bellezza e l’eleganza sono sempre state considerate i due fattori basilari del fascino, oltre al sex appeal ch.c’.è qualcosa di imponderabile quasi di innato. I canoni cambiano di tempo in tempo, ma sono sempre intesi a mettere in evidenza le doti fisiche, mentre il fascino dell’ intelligenza ha un campo d’azione più ristretto, limitato naturalmente, hi è in grado di percepirlo.
Le donne orientali per esempio, facevano di tutto per apparire seducenti; le opere e i monumenti dl quel mondo misterioso e affascinante, ne sono la testimo­nianza.
Il meccanismo principe è quello dell’empatia, cioè il seduttore si mette nella stessa situazione del sedotto, diventa vittima della stessa persecuzione, condivide la stessa condizione sociale o attività lavorativa, partecipa alla stessa lotta politica, propaga la stessa fede religiosa, ecc.
In un’opera cinematografica che rievoca la figura di Giacomo Casanova, galante conquistatore, il personaggio dà prova di empatia quando si autoaccusa davanti all’Inquisizione di essere egli stesso l’autore di versi eretici, rendendosi così passibile di condanna a morte. Fa questo per proteggere la donna che intende sedurre e che è la vera autrice del libello considerato eretico.
Ovviamente esistono gradi meno estremi, anzi quasi infimi, di empatia, come quello che è osservabile, sempre in ambito cinematografico, nel film Luna di fiele dove il protagonista cede il suo biglietto dell’autobus ad una passeggera sprovvista dello stesso, e si fa multare in vece sua.
Un altro meccanismo di seduzione è quello dell’esibizione della propria prodigalità: si scialacquano risorse in liquori e cibi costosi, in rose, ed in ogni tipo di bene e servizio non durevole. Il meccanismo insito in questo comportamento (più o meno calcolato) è quello dell’esaltazione dell’“attimo fuggente”: implicitamente, o esplicitamente, si dichiara alla persona amata: questo è il momento più bello della mia vita, finora non ho mai vissuto, e non sentendomi degno di te, festeggio l’attimo prima che questi svanisca.
Il Settecento, il secolo del illuminismo , è l’epoca in cui l’arte della seduzione femminile e maschile sι ιngegnò negli artifizi più raffinati e incredibili, per sottolineare il proprio fascino, fisico ed intellettuale. L’abbigliamento, il trucco, l’acconciatura dei capelli, i profumi, tutto faceva parte dl un gioco intrigante a scopo edonistico; in quei tempi la moda richiedeva lunghi tempi di preparazione, era molto ricercata, ricca di decorazioni fino all’eccesso, continuamente rinnovata per stupire e suscitare oltre che seduzione, ammirazione; il trucco era elaborato per ottenere una pelle bianchissima, sulla quale spiccavano vezzosi e curiosi nei posticci, i quali, posti strategicamente sulla geografia del viso, costituivano un codice segreto circa il carattere o le intenzioni di chi li portava.
La civetteria, comprimaria della seduzione, aveva però anche un modo palese di esprimersi coni movimenti del corpo per colpire e lanciare messaggi; sguardi intensi e misteriosi, profumi sensuali (i quali tuttavia, avevano anche lo scopo di “coprire” la scarsa igiene di questo secolo).
Il profumo ha sempre occupato un ruolo preminente nella seduzione: ha il potere magico di suscitare sensazioni ed emozioni nuove che affascinano i nostri sensi ; è un’ arma sottile, che come tutte le armi penetranti, bisogna saper dosare, scegliere, usare con sapienza, legando la propria immagine a un profumo deciso, che non dovrebbe cambiare, a ritmi fulminei, come avviene invece, nel nostro tempo, dove tutto, immagini, idee, moda, viene bruciato nel giro di una o due stagioni, dalla commercializzazione, dalla mancanza di regole di comportamen¬to, intime ed esteriori, da una corsa così veloce da divenire angoscia, che lascia ben pochi spazi ai giochi dell’ arte della seduzione.
Ma il fascino al di là della bellezza, dell’ eleganza, della moda, del profumo, ha una sua forza intrinseca: in certe persone esiste, una capacità innata di esercitare, senza imporlo sugli altri, fascino e sex appeal, un indefinibile senso di mistero, di personalità e immaginazione, di intelligenza, di dolcezza e di ingenuità: caratteristiche che non si insegnano e non si apprendono ma sono connaturate nelle persone stesse, come le donne e gli uomini seducenti di tutti í tempi, hanno sempre dimostrato.


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